Il parto in acqua

Il parto fa paura. C’è poco da fare. Anche se si sa che, dalla notte dei tempi, quasi tutte le donne hanno partorito. Lo sappiamo che siamo predisposte fisicamente per questo. Ma vorrei vedere i maschietti, che per un dolore a un’unghia si accasciano sul divano, ad affrontare fisicamente quello che tocca  a noi donne! I timori sono molteplici: del dolore, della gestione, che qualcosa possa andare storto, di non essere all’altezza!
Oggi ci sono diverse tecniche per soffrire un po’ di meno. Tra queste c’è il parto in acqua.

Non è roba da film americani: anche qui in Italia ci sono delle strutture attrezzate.
Sono sempre di più le donne che decidono di affrontare un parto in acqua. Ci sono però delle cose da sapere. Dovete fare un corso di preparazione, che può iniziare qualche mese prima della nascita. In alcune strutture vi fanno scegliere la vasca e, se da una parte è meno doloroso perché l’impatto con l’acqua attutisce alcune sintomatologie, dovete sapere che dall’altra il vostro ruolo qui sarà molto più attivo.
L’ ostetrica e il ginecologo saranno al vostro fianco, ma fuori dalla vasca, ed è la futura mamma a dover tenere il bambino per il capo, sfilandolo dall’utero.
Ora, non so a voi, ma a me questo piccolo particolare spaventa un po’, però credo che tutte le cose vanno vissute al momento. Uno dei vantaggi è che il vostro bambino avrà un impatto meno traumatico, perché si troverà in un ambiente più simile al grembo materno una volta uscito!
Voi lo fareste un parto in acqua? Qualcuna di voi lo ha provato? Vi va di raccontarci com’è?

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