Paura del parto! Sì, grazie

paura del parto

Ebbene sì, non c’è niente di male ad ammetterlo! Si sta avvicinando il grande giorno e avete una paura del parto! Potete dirlo, anzi gridarlo al mondo intero, mica c’è da vergognarsi!
I primi mesi quasi non ci pensavate, ora invece che avete un pancione enorme, il pargoletto bello vispo in pancia e vi hanno stimato il suo peso, la domanda che vi sorge spontanea è: “ora come lo tiro fuori?”

Come superare la paura del parto

Sia che si tratti del primo figlio o del secondo la paura del parto colpisce veramente tutte. Nel primo caso perché non si sa cosa si va incontro, nel secondo caso invece è proprio la consapevolezza dell’evento che può generare delle paure, soprattutto se non si è vissuto una bella esperienza.

Sia che si tratti della prima o seconda gravidanza la cosa che più mette paura è l’imprevedibilità dell’evento. Certo come tutte le esperienze della vita, qualche cosa potrebbe andare storto, ma cercate di non fissarvi che per forza questo dovrà accadere il giorno del vostro parto, non sarà così andrà tutto per il meglio, parola d’ordine: positività!

Non pensate troppo al dolore, la verità è che partorire è doloroso, sia che lo si faccia in maniera naturale sia con il taglio cesareo, la cosa importante è che però si supera. Ci sono le anestesie, le epidurali, gli antidolorifici che vi aiuteranno a superare il momento acuto e inteso dei dolori!
Sarete bravissime, ve la caverete alla grande e soprattutto non pensate che farete del male al bambino, magari spingendo in maniera sbagliata. Al vostro fianco c’è un’equipe medica che sarà lì per voi, per sostenervi e guidarvi, questa è la verità! O almeno per me è stato così pronte a leggere la mia esperienza?

Paura del parto il mio racconto

Devo ammettere che all’epoca parlare con il mondo circostante a me non ha aiutato molto, anche perché le mie conoscenti cercavano di aiutarmi o facendomi dei racconti degni di un film horror ambientato in una sala parto, oppure con frasi piene di saggezza: “quando è il momento te ne accorgerai”, “basta che respiri e tutto andrà per il meglio”, “le contrazioni cerca di assecondarle e accoglierle mi raccomando!”.
Bene, peccato che non avevo mai partorito prima e non sapevo come cavolo riconoscere le contrazioni. Respirare? Quello l’ho sempre fatto, le contrazioni? Non le avevo mai avute prima, sì me le hanno spiegate, ma tra il dire e il fare, c’è un abisso!

Questa era più o meno il mio stato d’animo poche settimane prima del parto! Devo ammetterlo sino all’ottavo mese non ci avevo mai pensato. Sarà stato che ero in maternità e passavo le mie giornate a vedere su Real Time “24h in Sala Parto”, e su MTV “16 anni incinta”, che la paura del parto o meglio la tocofobia, ha iniziato a fare capolino nella mia testolina.
Avevo anche frequentato il corso preparto, anzi ero anche la più preparata del gruppo di “appanzate”, mi ricordo che ad ogni domanda dell’ostetrica, come un’alunna al primo giorno di scuola, rispondevo sempre per prima! Non solo, avevo simulato anche le spinte e secondo l’ostetrica “ero veramente in gamba!” Sarà, che in quel momento ero priva di dolore ed era facile trattenere il respiro tipo sub!
Mi avevano spiegato come riconoscere le contrazioni vere pensavo di averlo capito, invece ho fatta delle capatine in Pronto Soccorso qualche volta di troppo durante le ultime due settimane prima del parto.
Alla fine avevo deciso che ci sarei riandata solo se mi si fossero rotte le acque! Così è successo! Anche se pure lì non ero molto sicura che fosse quello! Mi avevano detto che la rottura della acque è come la perdita della quantità di un bicchiere d’acqua! A me invece non era accaduto così, ne ho perse una piccolissima quantità, quel tanto per andare comunque in ospedale ed essere ricoverata! Finalmente era il mio momento! Ero pronta ai dolori al travaglio alle spinte a tutto quello che mi avevano spiegato! Invece, il travaglio non è arrivato e me lo hanno indotto con l’ossitocina dopo due giorni dal ricovero in ospedale, il parto non si è aperto e alla fine mi hanno fatto un cesareo d’urgenza, tutto quello che avevo programmato è svanito nel nulla!
La cosa però magica è che nonostante 11 ore di dolore dovuti all’ossitocina, la paura del parto era svanita! Volevo solo che facessero nascere la mia piccolina! Quando mi hanno portata in Sala Parto per il cesareo avevo una calma e una lucidità degni del Dalai Lama (anche se non sò, che se a lui toccasse partorire manterebbe quella calma che lo ha reso tanto famoso) che hanno stupito anche me stessa! Insomma, questo per dirvi che alla fine, quando starete lì, andrà tutto per il meglio! Forza ragazze, in bocca al lupo!

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