Come aiutare i bambini a gestire il trauma del terremoto
I fatti di questi giorni sono noti. Il 24 agosto 2016 alle ore 3.36 una tremenda scossa di terremoto ha colpito il centro Italia. In pochi secondi i centri di Amatrice e di Accumoli nel Lazio in provincia di Rieti e di Pescara del Tronto nelle Marche in provincia di Ascoli Piceno, sono venuti giù come castelli di sabbia.
In un attimo sono state spazzate via le vite di centinaia di famiglie. Purtroppo sono morti molti bambini, i giornali e le televisioni non fanno che raccontarci le storie di tutti quelli che non ce l’hanno fatta. Da mamma ho guardato sgomenta i fatti di questi giorni, non sono riuscita a formulare alcun tipo di pensiero o parola, anche perché credo che in questi momenti le parole sono superflue, sterili e anche inutili.
Da mamma mi sono immedesimata tanto in queste famiglie. La prima scossa l’ho sentita anche io, vivo a Roma e sono stata svegliata improvvisamente dal letto che tremava e dalle porte che sbattevano. Istintivamente sono corsa a controllare la mia bambina, che invece, fortunatamente, non si è resa conto di niente.
Solo la mattina ho capito la gravità di quello che era accaduto.
Da adulta ho avuto paura, sono eventi che fanno uscire fuori la parte più emozionale ed umana di ognuno di noi che ti mettono di fronte a tante domande.
Sono giorni che non faccio altro che pensare a quale sia il modo migliore per “proteggerla” da queste notizie a quale sia il miglior modo per spiegargli i fatti come questo. Devo dire che è ancora piccola, ha solo 3 anni, anche se già inizia a fare domande in base a quello che guarda o sente.
Come proteggere i bambini in queste situazioni? Come aiutarli a gestire il cambiamento di un fatto drammatico come quello del terremoto? In soccorso ai miei quesiti è arrivato il comunicato stampa di Telefono Azzurro che ha come tema proprio la tutela dei minori colpiti dal sisma.
Ho pensato che potesse essere utile per tutti i genitori che in questi giorni stanno cercando delle risposte sul web, per aiutare i loro bambini.
Il primo appello di Telefono Azzurro è rivolto ai media. “Occorre che venga messo in atto un bilanciamento più adeguato tra diritto di cronaca e tutela dell’infanzia, nel pieno rispetto dei principi sanciti dalla Carta di Treviso. Quindi una maggiore attenzione, non solo verso bambini e adolescenti coinvolti nel tragico evento, ma anche verso coloro che siedono di fronte ad uno schermo televisivo, ai bambini che guardano, che ascoltano e leggono. Un’esposizione indiretta – attraverso i media – ad un evento traumatico può, infatti, incidere sul benessere psichico di adulti e bambini, arrivando a costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di una sintomatologia, come il Disturbo Post-Traumatico da Stress. E’ infatti indispensabile che, soprattutto in fascia protetta, telegiornali e programmi di infotainment gestiscano con particolare misura la scelta di immagini e parole”.
Arriviamo ora all’aiuto concreto, Telefono Azzurro è sul campo, il team di emergenza in collaborazione con la protezione civile è nei luoghi colpiti dal terremoto, con volontari e operatori professionali formati per operare al fianco di bambini, adolescenti e adulti.
Tutti possono dare un aiuto reale, potete donare materiale didattico e giochi per i bimbi colpiti dal sisma o se volete potete far parte dei volontari e del team di emergenza. Per avere maggiori informazioni c’è il numero 800.090.335.
Come ha dichiarato Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile è fondamentale il supporto psicologico per i minori colpiti dall’evento. “Molti di loro si trovano a dovere affrontare sensazioni prima sconosciute, come la paura, il lutto, la perdita della casa e delle proprie abitudini, la vista di immagini drammatiche. È normale, in queste situazioni, provare paura intensa, senso di impotenza, di angoscia, di confusione che possono però scomparire in breve tempo, grazie anche al supporto e alla vicinanza di persone affettivamente importanti. Primi fra tutti i genitori”.
Arriviamo ora ai consigli per aiutare a gestire il trauma di bambini e adolescenti che per completezza riporto esattamente come da comunicato:
• trovate il tempo e la tranquillità necessari per stare insieme ai vostri figli e parlare con loro;
• ascoltate le loro domande, anche se ripetitive e insistenti, e rispondete loro con sincerità;
• evitate il più possibile di mostrare la vostra ansia e le vostre preoccupazioni;
• scegliete parole semplici e utilizzate esempi concreti e comprensibili per i bambini per spiegare quello che sta succedendo;
• rispettate le emozioni e le paure dei bambini, anche se possono sembrare eccessive o irrazionali;
• evitate che i bambini siano esposti a situazioni che ricordano l’evento traumatico vissuto: ne è un esempio essere ripetutamente esposti a dolorose immagini televisive;
• prestate attenzione alla maniera in cui l’ansia può esprimersi nei bambini: mal di testa o mal di pancia ricorrenti, senza che sia identificata alcuna causa organica, possono essere sintomi del trauma.
In particolare, per genitori di piccoli fino a 6 anni:
• state loro molto vicini, evitando separazioni a meno che non sia strettamente necessario;
• rassicurateli e fateli sentire protetti, mostrandovi il più possibile tranquilli;
• dedicatevi insieme a loro ad attività rilassanti, come leggere una fiaba, passeggiare, giocare, ascoltare la musica.
Per i bambini delle scuole primarie:
• aiutate i bambini a dare un nome alle emozioni, per riuscire a definirle e quindi a gestirle;
• ascoltate i bambini quando desiderano parlare, accogliendo le loro domande e fornendo risposte chiare e semplici;
• rassicurateli sul fatto che è del tutto normale sentirsi tristi e arrabbiati e che non si devono sentire “cattivi” o “sbagliati” se sperimentano queste emozioni.
Per preadolescenti e adolescenti:
• date loro supporto e rispettate sempre il loro punto di vista e le loro emozioni;
• fateli sentire importanti nella gestione delle prime ore dopo il sisma e nel processo di ritorno alla normalità, valorizzando il loro aiuto e le loro capacità;
• prestate attenzione a eventuali comportamenti aggressivi o autodistruttivi e, qualora tali atteggiamenti persistano, fatevi aiutare da un esperto.
Con Mamme.tv siamo vicini alle popolazioni colpite dal sisma.