Raccontare le favole ai proprio figli, un momento magico

Chi di noi non ha dei bei ricordi legati alle favole della buonanotte? Le mamme intente a raccontare fiabe ai propri bambini sono, senza dubbio, uno dei momenti più belli che accadono nella prima infanzia. Perché continuano ad avere una loro ben precisa importanza? È cambiato, magari, qualcosa con gli anni?

Certamente ciò alimenta il rapporto tra genitore e figlio. Si raccontano le favole nel momento antecedente il prender sonno, questo perché si desidera rassicurare il bambino. La notte, infatti, rappresenta una sorta di distacco che può, inevitabilmente, creare ansia e timore nel piccolo. Inoltre, le fiabe hanno, spesso e volentieri, una morale sotto. Divertono, ma fanno anche riflettere un po’, stimolando il bimbo a cercare di dare una spiegazione al finale. Ecco allora che entrano in scena le mamme, che possono spiegare al proprio figlio il “succo” della favola, l’insegnamento che ne se potrebbe ricavare. Negli anni, però, è mutato qualcosa? Indubbiamente le favole hanno perduto il fascino di una volta e ciò è dovuto ad altri svaghi. Sempre più bambini, prima del riposo notturno, passano il loro tempo a giocare con i videogame, oppure incollati al Pc, a guardare la tv. Eppure questo vorrebbe dire assenza del rapporto con il genitore, prima alimentato proprio dalle fiabe. Quel momento di magia ed intimità, perciò, sparisce. Bisognerebbe, invece, dedicare del tempo alle favole, magari alternandole con le distrazioni più in voga. Cerchiamo di non perdere tale abitudine, che da secoli si tramanda…

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