Tre Onlus, tre modi per aiutare i bambini in difficoltà

In che modo si possono aiutare i tanti, purtroppo, bambini che in ogni parte del mondo subiscono violenze di ogni tipo, che vivono in condizioni terribili e che soffrono la fame? Ecco anche qui il sostegno ed il contributo che può dare qualsiasi associazione onlus, servendosi di svariati mezzi, dalle adozioni a distanza, alle donazioni on line, dal cinque X 1000, alle bomboniere solidali e così via.

Tra le tante associazioni che si dedicano a tutto ciò, ne segnaliamo tre, ossia Aiutare i bambini Onlus, Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo e CAF Onlus.
La prima è un’organizzazione laica ed indipendente, la cui missione è quella di aiutare e sostenere i bambini poveri, ammalati, senza istruzione o che hanno subito violenze fisiche o morali. Diverse le campagne ed i progetti, fra cui “Cuore di bimbi”, che ha come scopo quello di salvare i bambini gravemente cardiopatici per mezzo dell’intervento di cardiochirurghi ed ospedali italiani. Poi c’è “Diventare grandi”, ossia il progetto che intende contrastare il preoccupante fenomeno dell’abbandono scolastico in Italia, tramite il sostegno ai Centri di Aiuto allo Studio o Doposcuola e il sostegno ai Centri di Aggregazione Giovanile.
L’ Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo è organizzazione non profit che, grazie alla collaborazione volontaria di più di 150 chirurghi, medici, infermieri e tecnici dei più importanti centri cardiochirurgici italiani e stranieri, opera nei Paesi in difficoltà per tentare di ridare una speranza di vita ai bimbi malati al cuore. Pure qui svariati progetti che riguardano tante parti del mondo, dall’Africa al Sud America, fino al Medio Oriente.
Infine, CAF Onlus, che è stata fondata da Ida Borletti nel 1979, con l’obiettivo di essere il primo Centro in Italia riservato all’accoglienza ed alla cura di minori vittime di maltrattamento e abuso. Tra i diversi servizi offerti, vi è quello di accoglimento in tre Comunità protette e supporto psico-socio-educativo a bambini di età compresa tra i tre e i dodici anni, allontanati dalla famiglia per decreto del Tribunale per i Minorenni. Spazio, inoltre, ad un’attività di formazione altamente specializzata indirizzata ad operatori psico-socio-educativi, ad insegnanti, medici e genitori.

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