Per calmare il pianto, occorre capirne i motivi

Una delle caratteristiche principali di un neonato, o comunque di un bambino piccolo, è il pianto spesso molto frequente. Cosa si può fare, perciò, per cercare di calmare il piccolo e, quindi, il pianto incessante?

Ce ne sono alcuni che piangono di meno ed altri, invece, che strillano di più: ma nelle prime settimane di vita, in realtà, i neonati piangono tutti, in media circa 2-3 ore al giorno. E con il trascorrere del tempo, è più che normale che il pianto aumenti, giungendo di solito a 4 volte al giorno. Ma perché ciò accade? Bisogna subito dire che il neonato ha a disposizione pochissimi strumenti per poter comunicare col mondo esterno, uno di questi è proprio il pianto. Bisogna, allora, imparare a considerarlo come un tipo linguaggio, questo perché è caratterizzato da suoni, da espressioni diverse che hanno un loro preciso significato. Non rimane, quindi, che cercare di interpretare al meglio i messaggi che il piccolo ci sta dando. Perciò, se dovesse avere voglia di bere, bisogna dargli dell’acqua. Vorrebbe, invece, il ciuccio? Ecco allora pronti a rimediare! Altra cosa da fare è controllare che il pannolino non sia bagnato o che il bimbo non sia troppo sudato. Insomma, un grosso lavoro!
Quindi, tirando un po’ le somme, un neonato non piange mai soltanto per capricci, per fare un dispetto, o cose di questo tipo, bensì per esprimere uno stato di malessere, per attirare l’attenzione, per manifestare specifiche sue esigenze.
Dunque, tutto perfettamente normale e, anzi, sarebbe preoccupante se ciò non accadesse proprio!

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