Cercare di capire il pianto dei bimbi

 

I neonati, spesso e volentieri, piangono. Bella scoperta, direbbe qualcuno, ma occorre comunque andare un minimo in profondità per capirne i motivi di queste frequentissime reazioni.

Perché piangono? Si tratta, per loro, di un modo molto importante per comunicare. In poche parole, il neonato si esprime attraverso il pianto. Ha fame? Vuole essere preso in braccio? Sente magari freddo? Dai 7-8 mesi in poi, il bimbo piange per la paura di un possibile abbandono, o per la forte ritrosia nei rapporti con gli estranei. Il pianto intenso e impossibile da arrestare, potrebbe essere dovuto, invece, a dolori alla pancia, ai denti, ecc… Il pianto da fame è facile da riconoscere e questo perché si placa dopo che il bimbo è stato alimentato. Stessa cosa anche per il pianto da sete, magari dovuto a temperature molto elevate. Abbastanza frequenti sono le coliche gassose dei primissimi mesi, durante il quale il piccolo agita le braccia, emette urla particolarmente acute ed inarca la schiena. Poi, come se nulla fosse mai avvenuto, smette all’improvviso. Il classico rimedio è la somministrazione di camomilla o melissa. Tuttavia pure un eccesso di stimoli esterni, la grande frustrazione di non essere compresi, o di non poter comunicare, può portare al pianto.
Non rimane allora che cercare di intendere i vari bisogni del neonato e, allo stesso momento, saper comprendere bene i diversi motivi che possono spingerlo al pianto insistente.
Un compito assolutamente non facile quello dei genitori!

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