Come scegliere l’asilo nido?

Dopo la tata e i nonni, l’unica alternativa che ha una mamma che è “obbligata” a lasciare il suo bimbo nelle ore lavorative è l’asilo nido.
Anche questa è una bella decisione da prendere, con mille incognite, come d’altronde tutte le scelte relative al vostro pargoletto! Le domande sono molteplici: starà bene? le educatrici saranno qualificate? riuscirà a stare senza di me?

 

Domande a cui una mamma cerca risposta e che trova con difficoltà, perchè riuscire a far accedere il proprio figlio non è mica così facile. Infatti viviamo nel paese delle liste d’attesa!
L’asilo nido ospita tutti i bimbi dai 0 ai 36 mesi e in molte città italiane è meglio cercare di presentare l’iscrizione non appena nasce il bambino in modo da accellelare la pratica per quando vi servirà!

Se optate per un asilo nido comunale dovete scegliere ovviamente uno del comune di residenza di almeno uno dei due genitori. Per fare domanda dovete consegnare una serie di documenti:
– il certificato di residenza o autocertificazione
– l’attestazioni ISEE di entrambi i genitori
– libretto vaccinazioni del bambino

Di cosa terrà conto la lista d’attesa? Di solito i comuni valutano il basso reddito, delle famiglie numerose o delle ragazze madri.
Rispetto al passato, i comuni hanno aumentato gli asili nido per l’insorgere dei privati, ma in molte città, soprattutto le più grandi, è veramente complicato. Basta pensare che solo a Roma quest’anno sono rimasti fuori bene 8.000 bambini! Non ci sembra poco, non trovate? La capitale però ci prova. L’assessore alla Scuola di Roma De Paola ha fatto sapere che vi sarà un rimborso di mille euro per le famiglie che hanno sostenuto le spese per gli asili privati che sono rimasti in lista d’attesa. Nella capitale la scadenza per la presentazione delle domande è il 25 luglio 2011!

Questo è l’aspetto pratico, e se vogliamo anche snervante, che comporta l’inserimento in un asilo nido. Qual è invece l’aspetto emotivo?
Questo va analizzato sia dal punto di vista del bambino che della mamma.

La preoccupazione maggiore per una mamma è la qualità dei servizi e l’affidabilità del personale educativo, se c’è questo allora può stare un po’ più tranquilla che il suo piccolo è in buone mani. Uno degli aspetti più importanti è la personalizzazione del programma educativo, tipo flessibilità dell’orario della pappa e della nanna.

Voi come avete affrontato, questo importante momento? Vi va di parlarne con noi?

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