Scopo e valore di una punizione

Le punizioni servono veramente a qualcosa? Semmai, come tocca punire un bambino che combina una marachella? Questo è quello che si chiedono praticamente tutte le mamme, ma diciamo subito, non esiste un qualcosa che possa andar bene in modo assoluto; una regola fissa.

Iniziamo col dire che le punizioni dovrebbero essere finalizzate ad uno scopo preciso, ossia quello prettamente educativo. I bambini devono alla fine capire la regola, la propria responsabilità soggettiva. È senza dubbio buona cosa educarli ai doveri, al rispetto degli altri, alla giustizia, al senso di solidarietà. Tuttavia, non sarebbe affatto giusto mettere un freno alle naturali emozioni e punire un bambino, quindi, perché è geloso, oppure perché è invidioso. Dobbiamo, invece, insegnargli a gestire le emozioni e non ad impedirgliele. Un aspetto da tenere poi bene a mente è che le punizioni devono essere comprensibili, sia nella loro motivazione che nella esecuzione. Dunque, occorre sempre chiarire il perché lo si punisce, altrimenti si corre il serio rischio di essere percepiti come insensati e la punizione non avrebbe senso e perderebbe, perciò, di efficacia. Chiaramente una punizione dovrà risultare proporzionata (da evitare quelle che proibiscono le funzioni vitali, quali il mangiare, il dormire, le cure igieniche…) il più possibile simboliche. Finita la punizione, ci dovrà essere il momento della chiarezza e, quindi, della pacificazione ed il naturale perdono. La punizione, teniamolo a mente, deve essere solo una parte del processo educativo; tutto qui.

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