Che fare quando inizia a dire le parolacce?

Cosa vuol dire quando un bambino inizia a dire qualche parolaccia? Sta, per certi versi, crescendo? Tocca poi rimproverarlo a dovere? Tutte questioni che qui affronteremmo, seppur brevemente.

C’è da dire subito che le parolacce sono presenti un po’ ovunque, ad esempio nei film, nelle canzoni, nei giornali ed anche negli stessi discorsi di genitori e parenti. Bisognerebbe però capire cosa significa per lui dire una determinata parolaccia. Le parole volgari rappresentano un modo per imitare i grandi o comunque gli adolescenti, questo è il punto. Che fare allora? Chiaramente le mamme ed i papà dovranno redarguirlo e dirgli che le parolacce non vanno dette in pubblico o, ad esempio, davanti alla maestra, e sono sempre una brutta cosa. Tuttavia una severità eccessiva può portare all’effetto contrario. Più, infatti, un genitore si arrabbia per una parolaccia, più il bimbo è stimolato, quasi invogliato ad usarla. L’ideale sarebbe arrivare a sdrammatizzarla, o addirittura a ridicolizzarla. Solo dopo, diciamo verso i 7 ed 8 anni, il dire una parolaccia può significare anche il desiderio di offendere un adulto.
Tirando le somme, le parolacce rappresentano, non certo qualcosa di positivo, ma parte dello sviluppo stesso del bambino. Inutile, per il momento, fare chissà quali discorsi sul significato stesso di una parolaccia o di una frase cattiva, c’è solo da fargli comprendere l’inutilità nel dire le parolacce e, contemporaneamente, sdrammatizzare il tutto senza comunque ignorare la cosa.

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