Che fare con un bambino timido?
Essere timidi è per forza di cose un aspetto negativo? Tante mamme se lo domandano, soprattutto perché si preoccupano che il proprio bambino possa rimanere isolato in classe ed avere, quindi, problemi nel relazionarsi con gli altri suoi coetanei. Che fare in questi casi e cosa è opportuno evitare?
Ma tutto ciò ha attinenza con un problema di adattamento, oppure da fattori addirittura genetici? Al momento, tuttavia, non esistono risposte chiare e definitive. Prima dei tre-quattro anni non è facile identificare l’eccessiva timidezza, perché è solo col contatto con la scuola che emerge questa situazione emotiva. La timidezza può in parte rappresentare una normale fase evolutiva che non necessariamente rappresenterebbe all’inizio un problema di adattamento. I genitori dovrebbero non forzare i bambini a socializzare. Ognuno ha, infatti, i propri tempi. È senz’altro utile farli sentire accettati innanzitutto per come sono, dimostrando di accogliere e comprendere al meglio le loro difficoltà incoraggiandoli, ma non obbligandoli, ad affrontare piano piano le varie situazioni che possono presentarsi.
Altra cosa, i bambini imparano le proprie abilità sociali osservando gli altri, perciò è opportuno dare il buon esempio delle interazioni che si desidera voler incoraggiare. Quindi, essere disponibili ed amichevoli con chi non si conosce, presentarsi alle persone nuove e così via…
Infine, è sempre una buona cosa quella di aiutare a migliorare l’autostima del bambino usando delle lodi descrittive, in modo da identificare i comportamenti corretti.