Cosa si può fare per la disabilità infantile? In certi Paesi del mondo, purtroppo, c'è sempre una carenza grave di strutture ospedaliere e di assistenza. Ecco allora l'esempio della Fondazione I bambini delle Fate.
Cosa si può fare per la disabilità infantile? In certi Paesi del mondo, purtroppo, c'è sempre una carenza grave di strutture ospedaliere e di assistenza. Ecco allora l'esempio della Fondazione I bambini delle Fate.
Tante sono le Onlus e le ONG che si adoperano per aiutare, nel concreto, le comunità in difficoltà e soccorrere le famiglie ed i bambini colpiti da disastri, catastrofi naturali e da guerre. Per sostenerli c'è spesso anche il mezzo delle adozioni a distanza. Tre gli esempi che qui faremo: World Vision Italia Onlus, Comunità di Sant'Egidio e Save The Children.
Si parla e si cerca molto, specialmente in Internet, di adozioni a distanza. Leggermente meno, per ora, di sostegno a distanza. Quali sono le differenze? Spesso non ce ne sono affatto, anche se sulla carta dovrebbero essere due cose distinte. L’adozione a distanza è proprio ciò che il termine dice: prendere in adozione o affidamento un minore che si trova in un altro posto del mondo. Si manda quindi denaro ad un’associazione (autorizzata)che lo devolverà al bambino (o ovviamente alla bambina) scelto in modo da permettergli di vivere in maniera dignitosa e di crescere. Quel denaro, almeno la maggior parte, verrà trasformato in cibo, in salute, in vestiti, in istruzione, in tutto ciò, insomma, che gli serve (e che può essere procurato) per sopravvivere prima di tutto e per vivere al meglio là dove il bimbo è nato. Il sostegno a distanza, pur funzionando con lo stesso sistema, è volto in generale ad una famiglia, una comunità, a più bambini. Perciò il denaro devoluto non arriva ad un solo bimbo, ma viene ridistribuito là dove ce n’è più bisogno.